20 Gen VIAREGGIO CUP, MENO 51 AL CALCIO D’INIZIO
20/01/2018 09:37
in Curiosità
La Viareggio Cup, già Coppa Carnevale o semplicemente Torneo di Viareggio, continua il suo conto alla rovescia, aspettando il via dell’edizione numero 70. Ne approfittiamo scoprendo le edizioni precedenti focalizzando – in maniera sintetica – anche l’attenzione sui personaggi e sulle squadre che hanno scritto la storia della manifestazione.
MENO 51
19ª edizione 1967 – BOLOGNA
È ancora una volta un Torneo grandi firme. Molti giocatori presenti al ‘Viareggio’ si avviano a diventare simboli del calcio del loro Paese: il tedesco Holzembein (Eintracht Francoforte) diventerà titolare della Nazionale; Carlos Rexach (Barcellona) arriverà non solo ad essere un leader della squadra catalana ma anche della Nazionale; la Stella Rossa di Belgrado presenta Radomir Antic che diventerà un tecnico di prima fascia a livello europeo. Sul campo brilla anche il portiere Testa, poi protagonista di un cameo nel film cult di quel periodo – sul mondo del calcio – ‘Il presidente del Borgorosso Football Club’ con Alberto Sordi.
19ª edizione 1967 – BOLOGNA
È ancora una volta un Torneo grandi firme. Molti giocatori presenti al ‘Viareggio’ si avviano a diventare simboli del calcio del loro Paese: il tedesco Holzembein (Eintracht Francoforte) diventerà titolare della Nazionale; Carlos Rexach (Barcellona) arriverà non solo ad essere un leader della squadra catalana ma anche della Nazionale; la Stella Rossa di Belgrado presenta Radomir Antic che diventerà un tecnico di prima fascia a livello europeo. Sul campo brilla anche il portiere Testa, poi protagonista di un cameo nel film cult di quel periodo – sul mondo del calcio – ‘Il presidente del Borgorosso Football Club’ con Alberto Sordi.
La finale: Bologna-Fiorentina 3-2
Il capocannoniere: Alfonseda (Barcellona) con 3 reti
Il giocatore simbolo: Roversi (Bologna), gioca un Torneo da grande protagonista, con la ciliegina sulla torta della finalissima dove riesce a contenere il temutissimo Chiarugi. Diventerà il capitano e il simbolo del Bologna in Serie A per una dozzina di stagioni