15 Mar VIAREGGIO CUP NEL NOME DEL PADRE E DEL FIGLIO
15/03/2018 15:05
in Curiosità
Nel nome del padre, del figlio e… della Coppa Carnevale, oggi Viareggio Cup. Padre e figli che hanno nella loro storia personale il passaggio, ovviamente in epoche diverse, dal Torneo. Ovvero, le storie dei figli d’arte che anche in questa edizione cercano di ritagliarsi un pezzo di notorietà sul palcoscenico del calcio nazionale e internazionale. Un paio di esempi sotto mano? Guardate il nome del numero 16 del Benevento, chiedetegli come si chiama e se per caso è parente del giocatore che nel luglio 2006 alzò la Coppa del Mondo nella magica e indimenticabile notte azzurra di Berlino: sì, proprio lui, Fabio Cannavaro – che ha preso parte al Torneo con la maglia del Napoli – il cui figlio Christian Cannavaro ha debuttato sullo stesso palcoscenico con la maglia del Benevento. E non solo lui. Altro esempio: nel Livorno – società proprietaria del cartellino, ma ora in prestito al Viareggio in Serie D – ha giocato Mattia Lucarelli, figlio di Cristiano che ha preso parte al Torneo con la maglia del Perugia. Lucarelli senior era in campo nel 1995 in una delle semifinali più turbolente – soprattutto per il dopo gara, nella sede del Cgc Viareggio, a quel tempo in via Duse in Passeggiata – della storia della manifestazione: il Perugia conquistò la finale ai calci di rigore battendo la Fiorentina ma la società gigliata presentò ricorso sull’utilizzo di un giocatore da parte del club umbro. Reclamo accolto, Perugia sconfitto a tavolino e Fiorentina in finale. Per Lucarelli padre quella finale mancata è ancora una ferita aperta. Il Torneo di Mattia è però praticamente finito visto che il Livorno dopo due sconfitte è fuori. Fra i figli d’arte presenti a questa edizione ci sono anche Davide Buglio (nella foto) dell’Empoli (il padre negli anni ’70 ha debuttato in Serie A con la maglia del Varese prima di essere fermato per un problema cardiaco, giocando e segnando al Torneo di Viareggio; nella Juventus Filippo Delli Carri (il padre Daniele ha giocato il Torneo con la maglia del Torino); nel Venezia il giovane Filippo Serena figlio di Michele che ha fatto il Torneo con la Juventus.
Nel passato un po’ meno recente, ci sono altri genitori e figli che hanno messo la loro firma sul Torneo: è il caso ad esempio di Walter Zenga, protagonista con la maglia dell’Inter mentre i due figli Iacopo e Andrea sono stati utilizzati nella manifestazione viareggina con le maglie del Genoa e della Stella Rossa di Belgrado (il primo); della Sambenedettese (il secondo). O come Bruno Conti, in campo in un memorabile quarto di finale contro la Fiorentina nel 1974 (fra gli avversari Antognoni, Desolati, Caso, Guerini, Rossi, Speggiorin; tra i compagni Rocca, Di Bartolomei, Selvaggi e Peccenini) e poi i figli Andrea e Daniele venti anni dopo sempre con la maglia della Roma. Un elenco sterminato iniziato negli anni ’50 con il compianto Cesare Maldini – all’epoca con la maglia dell’Udinese – e perpetuata dal figlio Paolo nel 1985; o Roberto Vieri (con la Fiorentina in due edizioni nei primi anni ’60) e il figlio Bobo con la maglia del Torino negli anni ’90 e il figlio minore Massimiliano nel 1996 con la Juventus; o ancora il ‘ragno nero’ Fabio Cudicini e il figlio Carlo, sempre portiere, e sempre con il Milan venticinque anni dopo. O Alberto e Daniele De Rossi, anche in questo caso con la maglia della Roma, il padre nella seconda metà degli anni ’70 e il figlio nei primi anni del nuovo secolo. Una lista lunghissima che comprende anche Renato ed Edoardo Zaccarelli; Antonio e Gianmario Comi del Torino; Silvano Benedetti (Torino) e il figlio Simone (Inter); Maurizio Ganz (Sampdoria) e il figlio Simone Andrea (Milan); Roberto e Alessandro Bettega (Juventus); Mario Masiello (Napoli) e Andrea (Juventus) entrambe vittoriosi. Per il momento ci fermiamo qui, pensando che ‘basti e avanzi’ per colmare la febbre della curiosità che da sempre accompagna il Torneo.